Scaffale

Proponiamo qui di seguito alcune letture, aggiornate mensilmente, come spunti di riflessione per sacerdoti, educatori, genitori in ordine alle principali tematiche di pastorale giovanile. Tutte le pubblicazioni sono consultabili presso gli uffici FOCr.

La classe degli asini (2016) 

Regia: Andrea Porporati; Interpreti: Vanessa Incontrada, Flavio Insinna, Fabio Troiano, Aurora Giovinazzo, Giovanni D’Aleo.

Torino, anni 60 del Novecento. La professoressa Mirella Casale, futura preside, ha una figlia disabile; Felice Giuliano è un professore molto comprensivo; Riccardo è invece un bambino proveniente dal Sud Italia. Poco educato e per questo escluso dai compagni, Riccardo viene inserito in una scuola di sole classi differenziali. Il comprensivo professore Felice, difende Riccardo sostenendo che può rimanere nella scuola pubblica: anche per questo motivo crea una cosiddetta “scuola degli asini”, ovvero un dopo-scuola per tutti coloro che avevano difficoltà di studio e/o ad essere accettati dagli altri. La professoressa Mirella, invece, si avvicina agli ideali dell’Anffas, un’associazione ricreativa delle famiglie con figli disabili, anche e soprattutto perché la figlia viene cacciata dal suo istituto di classi differenziali e speciali perché considerata incapace di apprendere. Riccardo veniva spesso maltrattato e picchiato nella scuola differenziale, che praticamente era un collegio nel quale si rimaneva anche di notte a dormire, e da cui cercava sempre di scappare, trovando all’esterno però sempre l’ausilio del professore della “scuola degli asini”. Durante una sua fuga, Riccardo regala un gattino trovato per strada alla figlia disabile di Mirella, la quale lo aveva accolto nella propria abitazione su richiesta di Felice, riuscendo finalmente a suscitare emozioni e azioni nella bambina. I due professori, fidandosi e credendo al bambino riguardo alle lamentele per i maltrattamenti subìti, denunciano l’istituto facendovi irruzione e liberando lui ed i suoi nuovi compagni. Si arriva così all’inserimento di bambini disabili o con difficoltà integrative nelle classi delle scuole pubbliche di tutta la nazione. Uno straordinario messaggio di solidarietà e un’elevazione del ruolo primario della scuola che oltre ad istruire deve avere la capacità di farsi capire, integrare, favorire la meritocrazia e far crescere ogni studente nella consapevolezza di sé e delle sue potenzialità.

Francesco Stoppa – Le età del desiderio – Adolescenza e vecchiaia nella società dell’eterna giovinezza – Editore Feltrinelli 2021

Apparentemente si tratta di un accostamento arduo: nell’immaginario collettivo adolescenza e vecchiaia sembrano lontanissime, anzi su crinali profondamente opposti. La prima impegnata a divorare la vita, la seconda a prenderne lentamente congedo. L’autore, di formazione lacaniana, insiste invece su di una analogia che spesso sfugge: le due età sono ugualmente impegnate a riscrivere il simbolico dell’esistenza e a dire di sì alla vita, prima che sia quest’ultima a travolgere e consumarsi definitivamente. Due età di trasformazione dunque incastonate sul palcoscenico di un mito, quello dell’eterna giovinezza, che rende odiosa l’anzianità
e pretende di congelare il mondo adulto della mezza età sulla forza e la prestanza delle dinamiche adolescenziali. Una pubblicazione di profondo impatto psico-pedagogico che aiuta a riflettere sulle trasformazioni importanti della nostra evoluzione vitale, utilissimo per gli educatori.

Paola Bignardi – Stefano Didonè Niente sarà mai più come prima Giovani, pandemia e senso della vita Editore Vita e Pensiero 2021

La ricerca condotta sui giovani, la fede e il senso della vita in questo tempo di pandemia restituisce l’impatto di un’intera generazione con un improvviso tempo di prova. I contorni e le sfumaturedi questa prova sono molteplici:incertezza, delusione, angoscia, impotenza, dolore, rabbia.Una tra le parole più forti utilizzate dai giovani, per commentare i celebri striscioni colorati con la scritta «Andrà tutto bene», è disillusione: «La prima parola che mi è venuta in mente è stata disillusione, perché se in un primo momento potevamo ingenuamente credere che sarebbe andato tutto bene, adesso abbiamo la prova che non è così». Questa amarezza si accompagna alla sensazione di essere una generazione posta di fronte a un punto di svolta. Per la società, ma anche per la Chiesa. L’urto con il Covid e con le sue conseguenze sociali, a partire dallo stravolgimento dell’esperienza scolastica, mostra come i giovanisiano effettivamente i più colpiti da questa vicenda dal punto di vistaesistenziale. La ricerca, condotta con la metodologia dell’ascolto di focus group, indaga motivazioni, elaborazione spirituale e resilienza dei giovani.Il saggio è corredato da commentiautorevoli, tra cui quellodi Erio Castellucci, Marco Galloe Giuliano Zanchi, e tocca la dinamicadell’annuncio anche in
questo tempo post-secolare in cui da un lato prevale il rifiuto per i percorsi anche religiosi istituzionalizzati, dall’altro ritorna la questione del senso.

Fabio Rosini – L’arte di ricominciare I sei giorni della creazione e l’inizio del discernimento, Editore San Paolo 2018

«L’inizio contiene tutto. Se tradisci l’inizio, tradisci il tutto. Se il tutto gira male, è perché stai fuori dalla mappa dell’inizio. Se vuoi ricominciare devi tornare all’inizio, e troverai quello che è vitale per te. E in realtà troverai qualcun Altro. Perché nessuno si inizia da sé. L’inizio è un dono di qualcuno.» (pp. 19,20)

Questo tempo, questi ultimi due anni, hanno mutato profondamente il nostro stile di vita, ci hanno obbligato – che ci sia piaciuto o no – a rivalutare tante cose, a ridefinire le nostre priorità, a…ricominciare! E nel farlo non possiamo improvvisare. Abbiamo bisogno di apprendere quell’arte che ci permette di «accogliere le situazioni, assecondare le venature delle cose, valorizzare il verso della vita. Non remargli contro, ideologicamente» (p. 37). In altre parole…si tratta di «deglutire il reale.» (p. 47).

Possiamo sempre ricominciare da dove la vita sembrava essersi interrotta, perché in realtà, forse, le battute di arresto a cui spesso siamo obbligati sono in realtà una benedizione, quella che ci ricorda che Dio continua ogni giorno a trarre ordine e bellezza da ciò che ai nostri occhi appare soltanto caos.

 

Valentina Rivetti & Sebastiano Iannizzotto feat. Alessandro Baricco – The game unplugged – Editore Einaudi 2019

Dopo il grande successo di The Game, in cui Alessandro Baricco ha raccontato l’insurrezione digitale, prende la parola chi nel Game è nato e cresciuto. Una pattuglia di giovani sommozzatori si avventura nelle acque profonde del Game, dove le correnti sono forti e cambiano direzione di continuo. Ognuno di loro illumina una porzione di quest’abisso, tracciando rotte sempre diverse che raccontano un universo complesso, in cui sapersi orientare è piú urgente che mai. Dalla retromania alle serie Tv, dall’inflazione del capitale simbolico alla celebrità di massa, dall’intelligenza collettiva ai bot. Tenetevi pronti: è un viaggio mozzafiato.

Alessandro Baricco The game, Editore Einaudi 2018

Un corposo manuale che narra la biografia non di un personaggio famoso, ma dell’uomo dell’ultima rivoluzione tecnologica, quella che passa attraverso l’ingresso nell’ultra-mondo digitale. Con tanto di cartine geografiche che descrivono i monti di Google e Spotify, ma anche l’arcipelago delle App (se ne scarica ormai più di un miliardo all’anno!) così distante dalle prime console per giochi o dai primi Commodore. Baricco introduce il lettore nel vortice di un Jumanji che a suo avviso è una rivoluzione mentale, non del tutto pianificata, ma potente e reale: e lì dentro, tra schermi e touch insonorizzati come delle carezze, c’è da capire dove si trovi e ritrovi l’umanesimo e se sia l’ultima parola quella dell’individualismo atomico che ci trasforma in clienti falsamente liberi. Il testo è leggero e profondo, ironico e documentato. A un giovanissimo parrà eccessivo, quasi maniaco della preistoria; per un educatore è un testo prezioso che descrive geograficamente quanto negli ultimi 20 anni sta riscrivendo l’umano.

Roberto Cingolani – L’altra specie – Editore Il Mulino – 2019

È provocatorio il titolo della pubblicazione di Cingolani, direttore scientifico dell’Istituto di Tecnologia di Genova. Un viaggio tra le tappe più significative della robotica e
delle sue applicazioni che, ai più, sono note solo attraverso la mediazione della fantascienza. Ma come considerare i complementi più raffinati dell’uomo, oggi?

Paolo Benanti – Le macchine sapienti, Editore Marietti – 2018

Paolo Benanti è un frate francescano, docente di morale alla Gregoriana di Roma ed esperto di intelligenza artificiale e nuove frontiere dell’etica applicata alla tecnologia. Ha scritto diverse pubblicazioni con al centro l’algoretica, ovvero la riflessione morale derivata dall’impatto massiccio nella vita quotidiana degli algoritmi. Una frontiera affascinante.

Papa Francesco – Querida Amazonìa

L’ultimo documento di papa Francesco, l’esortazione apostolica
che riprende i lavori del sinodo per l’Amazzonia
dello scorso ottobre: quattro sogni, l’uno collegato all’altro,
per la salvaguardia dell’Amazzonia, non solo un bioma ecologico,
ma innanzitutto una cultura, uno snodo di diritti e
di speranze, per gli uomini e per la natura. Un luogo carico
di Vangelo.

Dietrich Bonhoeffer – Vita comune

Bonhoeffer viene ucciso nel campo di concentramento di Flossemburg, qualche giorno prima della fine della Seconda Guerra mondiale. Nudo, appeso con il fil di ferro. Era un teologo luterano, docente di Scrittura, impegnato in prima persona nella resistenza ad Hitler. Prima dell’opposizione palese al regime, scrive un testo che è rimasto una pietra miliare. 

Papa Francesco – FRATELLI TUTTI  Enciclica sulla fraternità e l’amicizia sociale Editore San Paolo 2020

La terza enciclica di Papa Francesco, così come anche la seconda, muove i suoi primi passi dall’esperienza di San Francesco e in particolare prende in prestito le parole che si trovano nella VI° Ammonizione scritta dal santo di Assisi sull’imitazione del Signore: “Fratelli tutti!”. Penso si trovi qui la chiave di lettura per permetterci di capire in che modo rendere “operative” le parole che il Papa ha voluto regalarci in questo tempo provato dall’incertezza e dal timore.  Il Papa non fa quindi sua solo un’espressione utile a richiamare l’attenzione di chi voglia prestargli ascolto ma si rifà a tutta l’esperienza del santo omonimo, esperienza viva ed efficace della capacità di portare il Vangelo di Gesù nella vita di ogni giorno. Il richiamo del pontefice non potrebbe quindi essere più concreto e pratico e nel testo dell’Enciclica non mancano gli spunti concreti per poter essere anche noi imitatori di quei santi che con la vita e non solo a parole hanno glorificato Dio.

 Giaccardi C. – Magatti M. NELLA FINE E’ L’INIZIO. IN CHE MONDO VIVREMO, Bologna 2020 

Con taglio culturale profondo e lineare, Giaccardi e Magatti, entrambi impegnati nel campo della sociologia e dell’antropologia, analizzano le lezioni della pandemia sul tessuto sociale, mettendo in evidenza alcune virtù e alcune competenze che ion questi mesi a loro avviso sarà essenziale rielaborare. Parole come resilienza, limite, confinamento, fragilità e cura, ma anche libertà e sorveglianza sono tornate al centro del dibattito giornalistico, politico e mediatico. Serve però una visione che con fiducia ricomponga il tessuto sociale nella consapevolezza che qualcosa di grandioso è successo e ne occorre con urgenza elaborare messaggio e contenuto. In caso contrario la liquidità spesso atomica dei vissuti e le continue oscillazioni emotive rischiano di frammentare ulteriormente il corpo sociale e rendere ancor più ardua una linea di sviluppo che non sia la sola e semplicistica somma di interessi particolari. Giaccardi e Magatti tornano a proporre l’esercizio di una virtù concreta, fatta di pazienza e fiducia, dove il mondo adulto possa essere all’altezza di una emergenza vera che richiama a mettere in gioco il carattere. Una costellazione di categorie – nel testo articolate in triadi – ha il vantaggio arricchire di sfumature il pensiero e rendere più profondamente umana la lettura dell’oggi.

 

VOCAZIONI 5/settembre 2020 “Ciò che le nostre mani hanno toccato”

È uscito il bimestrale a cura dell’ufficio CEI per le vocazioni. Al centro un dossier dedicato al rapporto tra fede e corpo, all’indomani dell’esperienza del lockdown. Scrive l’articolo di apertura la cremonese Isabella Guanzini che ha pubblicato con K. Appel nel 2019 Neognosticimo. Seguono i contributi del liturgista Tomatis e del responsabile della pastorale universitaria di Torino Peyron. Cuore dell’approfondimento il rapporto di salvezza che il Cristianesimo ha con il corpo, tema quanto mai urgente nella istruzione di cammini di spiritualità per questo tempo, immerso nel digitale e nel virtuale.

ROSSANO SALA, Pastorale giovanile 2. Intorno al fuoco vivo del Sinodo. Educare ancora alla vita buona del Vangelo, Torino 2020

Il Salesiano Sala – direttore di Note di pastorale giovanile, la rivista italiana di Pastorale giovanile – edita il secondo volume di un corso di PG profondamente segnato da una esperienza vissuta in prima persona: quella della partecipazione attiva, in qualità di coordinatore, del Sinodo dei Giovani concluso da qualche mese in Vaticano e che ha portato papa Francesco alla stesura della Christus vivit. La pubblicazione è molto ponderosa e attraversa cinque costellazioni con un taglio antropologico-pastorale, alla ricerca delle categorie interpretative che consentono non solo di fare, ma anche di essere pastorale giovanile oggi. La si può intendere come un manuale da cui trarre approfondimenti su alcune tematiche centrali come: l’ambiente universitario, l’oratorio del futuro, la costruzione di un approccio alla pastorale giovanile di carattere metodologico, l’apporto delle scienze pedagogiche…

ISTITUTO TONIOLO, La condizione giovanile in Italia. Rapporto giovani 2020, Milano 2020

L’ultimo volume della serie iniziata nel 2012 dall’Istituto Toniolo, ente fondatore dell’Università Cattolica, esce all’indomani della crisi pandemica e si concentra sulle aspettative economico-sociali dei giovani italiani. Due le parti costitutive: i segnali di un nuovo protagonismo, sempre fragile, dei giovani nella società del Pel Paese; un focus sulla categoria di confine (territoriale e generazionale, ma anche giocato attorno al tema della diseguaglianza che ancora segna tanti che si affacciano al mondo adulto). Il diventare adulti nell’Italia del post Covid-19 mette in evidenza tante carenze strutturali a carico delle politiche giovanili e di investimento nel welfare, mentre gli interventi ascoltano in chiave quanti-qualitativa la voce dei giovani, in particolare di quella generazione Z che è la seconda a diventare adulta nel Terzo Millennio, la prima veramente digitale e l’unica che ha vissuto il passaggio dall’adolescenza tra una crisi economica globale ed una pandemia ancora più insistente. Il testo, cone gli altri della collana, restituisce un quadro scientifico sui flussi e le condizioni marco dell’essere giovani oggi.

AA.VV, Le ragazze sono cambiate. Le nuove adolescenti nel mondo reale e virtuale, Milano 2019

Il testo raccoglie una serie di analisi scaturite dall’attività consultoriale del Minotauro di Milano: circa 350 adolescenti che dal 2015 sono state seguite ed hanno consentito di approfondire lo screening sulle evoluzioni del mondo femminile dalla pubertà alla giovinezza. In particolare il gruppo, coordinato da G. Pietropolli Charmet, si concentra sui vissuti emotivi e le conseguenti trasformazioni simboliche che le ragazze attribuiscono a sé, al loro corpo, alla sessualità e all’immaginario femminile che ha una rilevante proiezione anche sociale. Il testo ha il pregio di aprire un focus specifico sulla condizione della adolescenza al femminile.

PIGOZZI L., Adolescenza zero. Hikikomori, cutters, ADHD e la crescita negata, Milano 2019

Uno spaccato dai tratti duri, ma sempre documentati, su alcune derive del mondo adolescenziale odierno, che però nasconde nel suo backstage la domanda sugli adulti, genitori ed educatori. I fenomeni emergenziali che vengono spesso alla ribalta, qui sono affrontati nel tentativo di recuperarne le motivazioni profonde: perché solo la comprensione il più possibile precisa di quanto accade, può aiutare educatori e genitori a tessere le alleanze necessarie. “Chi è servito, è leso nella sua indipendenza”, scriveva Maria Montessori: una chiave interpretativa che può aiutare a rimettere a tema la giusta distanza, sempre approssimativa e tuttavia necessaria, tra affetti e libertà, rischio e protezione. Soprattutto nel mondo contemporaneo  che estremizza la libertà trasformandola a volte in una bolla.

CRESCIUTI IN ORATORIO: La sfida educativa degli Oratori in Lombardia – a cura di Paolo Arienti – Luca Gregorelli – Samuele Marelli – Emanuele Poletti

Dossier del numero aprile-maggio 2019 di Note di Pastorale giovanile

ODL ha curato un dossier sull’Oratorio lombardo, la sua storia e il suo senso, dando spazio anche alla narrazione di alcune “buone prassi” che sul territorio regionale dicono alcune nuove piste di lavoro, sensibilità consolidate e aperture di credito anche in pastorale giovanile. In particolare la sezione n. 2, quella centrale, è dedicata in particolare alla delineazione dell’ “anima pastorale” dell’oratorio lombardo, proprio quando le trasformazioni socio-ecclesiali ne rimettono in discussione la direzione di marcia e la tenuta. Un contributo di che è bene tenere presente e rileggere anche nella prospettiva del “cortile dei sogni”.

NOTE DI PASTORALE GIOVANILE, marzo 2019, Ascoltare e camminare insieme. Quando i giovani diventano sinodo, Roma 2019

Il numero di marzo di Note di pastorale giovanile ospita un Dossier di approfondimento sul sinodo dei giovani affidato alla Federazione Oratori cremonesi. Si tratta di un’occasione preziosa per rileggere, allargando lo sguardo a processi non solo locali, ma nazionali, quanto in diocesi abbiamo vissuto, dentro anche una cornice di riferimento che lega la pastorale giovanile ad una visione di chiesa. Tre le parti in cui si compone il Dossier: alcuni riferimenti di carattere teologico-pastorale, indicazioni metodologiche e narrazioni di alcune esperienze che non esauriscono la “messa in pratica” dell’idea, ma ne rendono ben conto: Cremona, Padova e Lecce come contesti di attivazione sinodale, ciascuno con una metodologia particolare. Ampio spazio anche alle testimonianze di chi ha costruito il percorso sinodale e alle risonanze del sinodo romano. Il Dossier è disponibile in alcune copie anche in Focr.

PASTORALE GIOVANILE DI MILANO (ED.), Accanto ai giovani. Il tesoro prezioso per un accompagnamento spirituale oggi, Milano 2018

All’indomani del sinodo dei vescovi che ha rimesso a tema il discernimento vocazionale, una serie di contributi focalizza competenze e stile dello “stare accanto ai giovani” con premura vocazionale. Si tratta di condividere un percorso che interpella la fede di entrambe le polarità, risvegliare il desiderio di cose grandi e frequentare la Parola come chiamata. Anche alla luce della Lettera post sinodale del Vescovo Antonio, un testo plurimo che aiuta ad approfondire.

STOPPA F., La restituzione. Perchè si è rotto il patto tra le generazioni, Milano 2011

In un radicale cambio d’epoca l’autore denuncia la rottura del patto tra le generazioni, indispensabile per costruire il futuro. Che gli adulti facciano fatica a dismettere l’aggettivo “giovane” in nome di una consegna fiduciosa, è sotto gli occhi di tutti. Il testo, molto ben articolato e dai tratti impegnativi, indaga le condizioni di un blocco e il bisogno di una ripartenza sanamente educativa, prima che si comprometta il vero senso della tradizione che, quale atto attivo, presuppone il coinvolgimento dei più giovani e il ritirarsi progressivo dei più anziani. Attraverso un conflitto che passi però per il reciproco riconoscimento.

 

A. Matteo, Tutti giovani, nessun giovane. le attese disattese della prima generazione incredula, Milano 2018

L’autore di La prima generazione incredula torna sull’argomento del dilagante ateismo (per lo più pratico, ovvero identificabile con l’irrilevanza postideologica della fede e del credere) che caratterizza le generazioni giovanili oggi, in Italia, ma anche altrove. Matteo mette a fuoco alcune cause profonde, tra cui la crisi – più volte rimarcata – dell’adulto e del suo orizzonte di senso e di fede e la parallela rottura della cinghia di trasmissione valoriale che fa saltare innanzitutto i codici religiosi.

Il testo va letto, proprio mentre si chiude il sinodo cremonese e si apre quello romano. Perché le sue domande sono scottanti. Forse è rimasta nascosta sottotraccia quella più vera e forte: quale “figura della fede” può essere feconda oggi?

 

GALIMBERTI A., Non è una chiesa per giovani? proviamo ad ascoltarli, Milano 2018

Giornalista nemmeno trentenne Galimberti approccia il difficile rapporto tra Chiesa e giovani dal versante delle domande che attraversano l’una e gli altri. Prima si interfaccia con Rosina, D’Avenia e Garelli, chiedendo loro di sviluppare un punto di vista appassionato e competente sul mondo giovanile e la sua sete, ma anche i suoi blocchi e le sue cadute di tensione. Poi nella seconda parte la voce passa ai giovani che vengono ascoltati. La conclusione è una rilettura con Chiara Giaccardi della condizione giovanile e della stagione di papa Francesco.

 

NANCY J.-L., Cosa resta della gratuità? Milano, 2018

Uno dei più affermati ed apprezzati filosofi contemporanei dialoga con la cultura dell’efficienza alla ricerca di un fondamentale che sembra disperso: il tesoro della gratuità. Nancy si chiede se sia possibile la sopravvivenza di rapporti veramente umani senza la custodia di un evento originario e di una sua continua ripresentazione che susciti il senso di gratitudine, per l’altro che mi viene incontro e mi fa esistere. La gratuità è alla base del rapporto veramente libero dell’educatore che custodisce non solo gli affetti, vigilando che non scivolino nel dinamismo semplicistico e immediato delle pulsioni emotive, ma anche la loro giustizia. Un piccolo testo da meditare con attenzione.

BIGNARDI P., MARTA E., ALFIERI S.,Generazione Z. Guardare il mondo con fiducia e speranza,Milano 2018

È appena uscito il volume dell’Istituto Toniolo che recupera dati di una recentissima indagine campione in diverse scuole superiori italiane, tra cui alcune anche cremonesi. Obiettivo: sondare lo “stato d’animo” e l’approccio ad alcuni valori fondamentali nell’orizzonte degli adolescenti contemporanei. La lettera “Z” segue la “X”, assegnata per convenzione ai figli baby boomers anni ’60-’80 e alla “Y”, più nota come quella della millennium generation. Quest’ultima “sfornata” è nota anche con altre denominazioni che mettono già nell’ottica:  iGen, Post-Millennials, o Plurals. Ed è la seconda generazione a diventare maggiorenne nel nuovo millennio, la prima a crescervi dall’infanzia, completamente immersa nell’atmosfera della postmoderna e ipertecnologica cultura contemporanea. Il  volume – che fa il paio con l’ultima pubblicazione ODL sulla stessa fascia d’età – tocca prevalentemente gli aspetti dell’autopercezione nella crescita e di alcuni ambienti di vita propri dell’adolescente: la scuola e l’ambiente digitale. Una lettura aggiornatissima e utile per chi lavora con questa fascia d’età.

G. PIETROPOLLI CHARMET, L’insostenibile bisogno di ammirazione Bari-Roma, 2018

Un padre della pedagogia italiana contemporanea torna con un testo che rivisita il narcisismo sociale e personale, cercandone una radice nuova. Al senso di colpa che ha presidiato come norma educativa e inconscia le epoche precedenti, subentra la vergogna e dunque il bisogno di apparire, esserci, essere ammirati… un bisogno insostenibile, perché compulsivo e senza limiti. Pietropolli richiama l’attenzione sull’enfasi di sé, dato che questo “sé” è fragile più che mai e rischia di legarsi a doppia dipendenza con le cose della vita, spesso quelle meno importanti e decisive: si genera così insoddisfazione e senso di inadeguatezza. Ed ecco la vergogna che va mascherata e narcotizzata. Una lettura molto utile per gli educatori ed in particolare per chi nel mondo adulto abita già da tempo.

BECCEGATO – R. MARINARO (EDD.), Ragazzi in panchina. Storie di giovani che non studiano e non lavorano, Bologna, 2017

L’agile pubblicazione per i tipi dehoniani declina il tema dei NEET da un versante inedito: quello della voce diretta di storie giovanili, a scavalco tra speranze e delusioni, occasioni mancate e fiducie tradite. L’Italia è percentualmente lo stato con il maggior numero di NEET ed ha a che fare con un fenomeno che grida esclusione sociale e fatica di reinserimento, rilancio e nuove prospettive. A Francesco Soddu, direttore di Caritas Italia, è affidata l’introduzione  alle narrazioni, mentre il sociologo Walter Nanni, responsabile dell’Ufficio studi di Caritas Italia, conclude sistemando i dati del fenomeno e immaginando azioni concrete, nel filone di proposte e accostamento al problema che qualche mese fa si è respirato anche nella Settimana dei Cattolici a Cagliari.

FRANCO GARELLI, Educazione, Bologna 2017

L’autore, già ospite a Cremona all’apertura della fase degli ascolti sinodali con il testo Piccoli atei crescono?, insegna Sociologia dei processi culturali e delle religioni a Torino. Questo ultimo lavoro ha il sapore di una meditazione ad alta voce, sospesa tra la preoccupazione e il giusto distacco dell’età e della competenza, sulla condizione giovanile e la reazione del mondo adulto a caratteri e modi di essere che sembrano lontani anni luce. Dalla ripresa dell’evaporazione paterna alla finta immagine della famiglia (troppo) pacificata, Garelli attraversa il simbolico giovanile e le relazioni sociali ed educative, per le quali si immagina una intelligente e libera persistenza di rapporti tra le generazioni, nel rispetto del rischio connesso. Il testo si offre ad una lettura di consapevolezza per il mondo adulto.

POLITO A., Riprendiamoci i nostri figli. La solitudine dei padri e la generazione senza eredità,       Venezia 2017

Il noto editorialista del Corriere della sera reagisce alla percezione, sperimentata sulla propria pelle di padre, di appartenere ad una classe genitoriale sola, esautorata, all’angolo. E scrive un dialogo ideale con le “forze” in campo: innanzitutto i giovani, con i loro codici e la loro esposizione alla cultura ambientale odierna, ma anche la Chiesa, la politica, la comunicazione, gli eccessi sempre più consentiti ed accessibili. Polito prende le mosse dalla cultura narcisistica che ha intaccato innanzitutto e prevalentemente gli adulti, per cercare le tracce di una nuova possibile solidarietà, per un mondo adulto capace di stare al suo posto senza cedere al fascino dell’overparenting. Una riflessione a tutto campo, mai banale, che riflette sui soggetti in campo, la loro debolezza ed il loro possibile riscatto.

Bruno Forte, I giovani e la fede, Brescia 2017

Sul tema del sinodo su giovani, fede e discernimento vocazionale del 2018 interviene anche la voce teologica di Bruno Forte che disegna un agile volume per i tipi dei Giornale di teologia. Dopo una ricostruzione sintetica del mondo post-moderno in cui nascono e crescono le nuove generazioni, sospese tra pragmatismo e potenzialità di ricerca, Forte recupera il senso più profondo della proposta cristiana: l’incontro con il Vivente, vera questione educativa per la Chiesa, disegnando una sorta di “abc” dell’umano e della fede, partendo dalle esperienze vissute in primis dai giovani ed interrogandosi sulla capacità della Chiesa di renderli vivi in forza del Vangelo. Il testo si chiude con due lettere: una ai giovani ed una alla particolare categoria dei “preti giovani”.

La condizione giovanile in Italia Rapporto giovani 2017 ISTITUTO TONIOLO Bologna, 2017

Si tratta della quarta edizione del “Rapporto” che l’Istituto Toniolo, l’ente fondatore dell’Università Cattolica, propone periodicamente sulla condizione giovanile in Italia. Al centro della pubblicazione temi nuovi come il dopo-Brexit e l’impiego dei social da parte dei giovani, come pure il campo delle relazioni familiari, ma soprattutto i dati aggiornati sui NEET (coloro che non studiano, non sono il formazione e non ricercano un impiego) di cui l’Italia possiede una percentuale elevatissima. La conoscenza di alcuni fenomeni e dei rispettivi indicatori statistici è essenziale per poter immaginare scenari e scelte educative e politiche e così consentire alle nuove generazioni di ricollocarsi nella capacità di generare il nuovo, come portatori autonomi di senso. “Aiutare il nuovo a generare nuovo”, di Rosina, è infatti l’articolo di presentazione che apre la pubblicazione.

Giovane. e poi? Vocazione e accompagnamento spirituale DIOCESI DI MILANO – Milano 2017

Nell’agile pubblicazione della pastorale giovanile milanese vengono sviluppati con tratti semplici ed incisivi alcuni temi che stanno davanti il cammino ecclesiale del sinodo su giovani e discernimento vocazionale. Accanto al quadro sociologico che tratteggia i Millenials in Italia ed il racconto dell’esperienza dei Gruppi Samuele di discernimento ed accompagnamento spirituale dei giovani, incisivo l’intervento di Pierangelo Sequeri che istruisce la vera questione dell’umano attorno alla domanda “per chi io sono felice? Chi posso rendere felice nella mia vita?”, recuperando i codici del desiderio, dell’altro e della vita buona spesa come il Vangelo indica. Una provocazione per il mondo adulto e il bisogno che i due mondi – quello giovanile e quello di chi li precede – non siano semplicemente e normalmente frontali, ma recuperino il codice dell’alleanza.

CUGGI G., La crisi dell’adulto. La sindrome di Peter Pan, Assisi 2017

Il testo del Gesuita docente di filosofia alla Gregoriana di Roma ripercorre la genesi letteraria e i tipi espressivi dell’opera di J. M. Barrie Peter Pan, rappresentato in teatro nel 1904. La vicenda del ragazzo che non vuole crescere e che nessuno può toccare è una metafora di un travaglio di generazione che stenta ad assumere i connotati dell’adultità: un problema che coinvolge l’immagine che di sé ha la generazione chiamata, per vincoli oggettivamente anagrafici, ad assumersi l’onore e l’onere della generazione, biologica e culturale. Quanto asseriva in tempi non sospetti Benedetto Croce (“non si può fare dell’immaturità una professione”) può essere rilanciato come traccia di verifica valida anche oggi. Una lettura consigliata soprattutto a chi nel campo educativo svolge un ruolo diretto.

P. SEQUERI – La cruna dell’ego. Come uscire dal monoteismo di sé

Milano 2017

Ad ogni pagina, quasi immersi nel ritmo di un aforisma continuo, si respira il fascino e il dramma del trionfo di Narciso nella cultura contemporanea. Non è infatti il Prometeo di Marx, ma il Narciso di Stirner ad avere la meglio e a riscrivere il simbolico del sé e dell’altro nell’orizzonte di un amore che smarrisce la grammatica della giustizia. E  “Come uscire dal monoteismo di sé” è più che un sottotitolo: è una traccia di lavoro anche e soprattutto per gli educatori e quanti, da adulti, cercano di dare sostanza ad una vera generazione. Le pagine di Sequeri, non sempre immediate e facili, riempiono di domande il lettore e lo conducono ad un disilluso ed utilissimo esame di coscienza. Quanto Narciso c’è in noi e quanta giustizia nei nostri affetti?

LORENZO FERRAROLI – Educatori si nasce o si diventa? Vivere la sfida educativa tra passione, competenza e profezia.

Milano, 2017

Uno strumento sintetico, nato in casa salesiana, da porre in mano agli educatori come occasione di ripensamento e verifica del proprio compito. Ferraroli, salesiano psicoterapeuta, si interroga sulle strutture fondamentali del ruolo educativo oggi, tra precondizioni spirituali e mutati contesti culturali. Il testo può costituire una traccia di lavoro anche per i gruppi e le commissioni educative

Bruno Bignami – Terra, acqua, aria e fuoco

La crisi ecologica è crisi etica. Oggi non è più ovvio che la terra debba offrire cibo per ogni uomo. Non è detto che l’aria sia cosa buona per i polmoni. Non è scontato che l’accesso all’acqua debba essere garantito a tutti, gratuitamente. Non è neppure condiviso che le risorse del creato siano al servizio della vita di ogni uomo e non possano essere accaparrate dai più scaltri. In tale confusione d’interessi, l’etica ecologica ha bisogno di ripensarsi. È in gioco il rapporto con le esperienze elementari del vivere: terra, aria, acqua e fuoco sono doni che vanno al cuore della relazione con Dio, coi fratelli e col mondo. Alla comunità cristiana si apre la strada di un rinnovato incontro con le fondamentali domande dell’uomo: che senso hanno i doni del creato? Per chi sono? Come promuovere la comunione e la fraternità tra gli uomini? Le pagine del volume intendono smascherare logiche di ingiustizia e di privilegio che si perpetuano in campo ambientale. Il testo di don Bruno Bignami uscito nel 2012 è un valido strumento per approfondire uno degli aspetti decisivi della proposta educativa estate 2017.

BRAMBILLA F.G., Liber pastoralis, Brescia 2017

Il vescovo di Novara, già ospite due anni fa della pastorale giovanile diocesana negli incroci tematici di Expo, entra nella tradizione  del Liber  pastoralis per smuovere dall’accidia le comunità cristiane. Un tentativo che parte dal sangue pulsante della sinodalità e giunge alle pratiche pastorali più diffuse, passando anche per la pastorale giovanile. Interessante il richiamo all’urgenza di un respiro adulto della vita che sappia divenire testimonianza e generatività, a monte anche di una fede divenuta non più evidente soprattutto per i giovani. Di attualità anche per il cammino cremonese soprattutto la parte dedicata alla chiesa-sinodo e le agili (quanto evocative di molto altro) pagine orientate alla pastorale giovanile.

 

Ma che lavoro fai? – Ambivalenza e peculiarità dell’educatore professionale di oratorio

Brescia 2016

Un’esperienza di progettazione della diocesi di Parma diventa l’occasione per rileggere e puntualizzare il delicato ruolo di educatore in Oratorio. Triani, Falabretti, Augelli ed altri approfondiscono con interventi puntuali e prospettici le sfaccettature del tema. L’apertura è affidata ad una efficace sintesi di Pierpaolo Triani sul volto contemporaneo dell’Oratorio, in tensione tra tradizione (luogo evangelizzante, per tutti, di formazione integrale, giocato su un metodo plurale e aperto alla società) e nuova mission (dall’unico “don” alla comunità, dalla pura catechesi alla formazione integrale, dal luogo dei soli ragazzi al cammino di una comunità), sino alla consegna di nuove prospettive (dalla progettuale alla conviviale, dalla sinergica alla innovativa). Su questo scenario, complesso ed avvincente si inserisce l’educatore, anche professionale: non tutti i nodi sono risolti, ma occorre un respiro di prospettive che racconti una Chiesa viva.

Come di consueto, il testo è consultabile in Focr e verrà distribuito alla “Due Giorni Assistenti” il 15 e 16 marzo prossimi.

 

 

Walter Nanni,Serena Quarta – Nel paese dei Neet

 

Il volume riporta i risultati di un’indagine nazionale sui giovani Neet (Not in Employment, Education and Training) che si rivolgono, direttamente o tramite i loro familiari, ai Centri di Ascolto Caritas. L’obiettivo dell’indagine è quello di approfondire la duplice condizione di svantaggio sociale che colpisce quei giovani che, oltre ad essere esclusi dallo studio, dalla formazione e dal lavoro, provengono anche da contesti familiari di disagio e povertà. L’indagine ha previsto metodi quantitativi e qualitativi: un’analisi statistica nazionale su 1.749 Neet utenti dei servizi Caritas; 51 interviste biografiche in profondità distribuite per macroaree territoriali; tre esperienze di shadowing (tecnica qualitativa sperimentale di osservazione). Hanno partecipato alla definizione delle proposte di intervento alcuni operatori e testimoni privilegiati dell’Opera Salesiana e della Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Italiana.

G. PIETROPOLLI CHARMET – Cosa farò da grande? Il futuro come lo vedono i nostri figli

Bari 2011

La pubblicazione risale al 2011, ma conserva tratti preziosi quanto all’analisi dell’adolescenza e del suo rapporto con il futuro. Lo stile è sempre quello di una meditazione pedagogica, carica di profondità, più che una restituzione statistica o quantitativa: Pietropolli rilancia la questione del futuro come attesa di costruzione di sé nell’orizzonte simbolico del passaggio di testimone tra generazioni, sotto la condizione del presentismo (specie economico-affettivo) e del passatismo (fino a trasformarsi nell’invidia degli adulto-anziani per la vita dei giovani). Provocatorie le pagine sulla scuola e sulle relazioni parentali. Di respiro il passaggio dal caso clinico emblematico alla riflessione più generale sull’universo dei giovanissimi.

PIETROPOLLI CHARMET – Fragile e spavaldo. Ritratto dell’adolescente di oggi

Milano 2016

Uno dei più noti ed equilibrati psicoterapeuti italiani gioca su due immagini classiche: quella di Edipo (animato dal senso di colpa) che lascia il posto a Narciso, figura sintetica dell’adolescenza odierna. Pagine suggestive, affidate alla narrazione e all’analisi qualitativa, capaci di dire molto agli adulti che hanno tra mano e fanno crescere questo piccolo che da selvaggio ribelle diviene sempre più scaltro e capace di navigare tra i conflitti senza farli esplodere. Un testo con cui dialogare a fondo per evitare il particolarismo e il generalismo, ripensando all’età che mescola prepotentemente forza e debolezza, microcosmo del cammino dell’uomo.

Regia di R. Lagravenese -Freedom writers

USA-Germania 2007

Avvincente e drammatica storia (vera) di una giovane prof che non accetta il clima rinunciatario e violento di un liceo in cui sembrano farla da padroni le logiche tra gangs e i pregiudizi. Siamo a Los Angeles nel 1992, poco dopo gli scontri razziali che avevano messo a ferro e fuoco la città. Erin si vede affidare una classe composta da latinoamericani, cambogiani, afroamericanie un solo unico bianco. Provengono tutti da realtà sociali in cui il degrado e la violenza costituiscono parte integrante della vita quotidiana. Le istituzioni li vedono come un peso morto da “parcheggiare” in attesa che tornino nella strada. “La Gruwell” (così prenderanno a chiamarla i ragazzi) non si arrende né di fronte all’istituzione né di fronte agli allievi

AA.VV. –  La gioventù cattolica riconfigura la Chiesa di oggi

Concilium 2/2015

 

Che una rivista teologica si occupi di giovani non è così frequente. Eppure Concilium, storica testata nata all’indomani del Vaticano II, affronta il tema con un’edizione monografica a firma di diversi autori internazionali. Rispetto alla situazione italiana e cremonese in particolare, i riferimenti e i respiri sono più ampi, ma opportuni per aiutare una lettura non solo localistica. Utili gli interventi in particolare di Levebvre e Armando Matteo, come pure la riflessione dei fratelli di Taizé, comunità che la diocesi incrocerà proprio nel periodo sinodale. Come sempre il testo – composto da diversi articoli  che spaziano dalla sociologia dei movimenti alla domanda sulla fede oggi – è disponibile in Focr.

F. GARELLI – Piccoli atei crescono.

Davvero una generazione senza Dio?

Bologna 2016

Di qualche mese successivo alla ricerca Toniolo Dio a modo mio, Garelli esce con un volume alla ricerca della temperatura di socializzazione religiosa, spiritualità e secolarizzazione dei giovani italiani. L’autore avanza la tesi della “secolarizzazione dolce”, specificando la vasta gamma di livelli di appartenenza e posizione (o riposizionamento altalenante) dei giovani rispetto a fede e religione. Interessanti le considerazioni sul versante della comunità cristiana e dell’immagine della Chiesa (sia ad intra che ad extra); quelle che riguardano il rapporto intergenerazionale e il paradosso di una spiritualità che prescinde dalle forme storiche della socializzazione religiosa. Un testo da leggere anche in vista del percorso sinodale con i giovani.

 

AA. VV. – La condizione giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2016

Bologna, 2016

Terzo appuntamento di un osservatorio continuo sulla condizione giovanile: la complessa e articolata realtà dei Millennials. Il  Rapporto Giovani  è nato su iniziativa dell’Istituto Giuseppe Toniolo nel 2012, in collaborazione con l’Università Cattolica: vengono messi a disposizione dati, analisi, riflessioni, proposte di intervento che consentano di migliorare la conoscenza e la capacità di azione sulla realtà giovanile, confermandosi uno strumento utile non solo ai ricercatori, ma anche agli stessi giovani, alle loro famiglie, agli educatori. Dall’aggiornamento emerge un ritratto a tutto tondo delle nuove generazioni, fragili di fronte alle molte difficoltà del presente, ma anche “affamate” di opportunità e di occasioni per mettersi in gioco.

Note di pastorale giovanile

Dicembre 2015

A cura di L. A. Gallo la Rivista salesiana di PG pubblica un dossier sulle Beatitudini in preparazione alla GMG di Cracovia. Un focus specifico è orientato alla comprensione del brano di Matteo, un altro alle scelte operative per la vita quotidiana con riferimenti a musica, cinema, interventi di pensatori e uomini politici, testimonianze e letteratura. Il materiale è utile per arricchire i percorsi sulle Beatitudini che scandiscono quest’anno lo scheletro formativo della pg diocesana. La pubblicazione è disponibile in visione e consultazione anche in Focr e in presentazione sul sito www.notedipastoralegiovanile.it.

Armando Matteo – Insegnare agli ignoranti

Padova 2015

Oggi più nessuno si reputa ignorante. Anche perché l’accesso alle informazioni diventa sempre più veloce e disponibile. Matteo recupera questa obiezione per certi versi legittima, isistendo sulla differenza tra sapere e conoscere e sulle diverse sfumature che insegnare comporta: la vicinanza educativa, la libertà, il desiderio di promuovere l’altro sino ad autorizzarlo, ovvero a farlo crescere. Un ventaglio di attitudini che rendono attuale anche questa che dalla tradizione ecclesiale è stata individuata come una delle opere di misericordia spirituale.

Kizito Sesana – Accogliere gli stranieri

Padova 2015

Kizito, comboniano di Lecco, da una vita in Africa, inaugura per i tipi di EMI una collana dedicata alle opere di misericordia, recuperando la profonda e scomoda verità dello straniero, ben  più di un pellegrino, spesso impastato di violenze, paure e incertezze. Attraverso alcuni racconti tratti dall’esperienza missionaria soprattutto in Kenya, Kizito rilegge la preziosità di questa opera nella sua vita personale e nelle dinamiche della Chiesa. Il testo è agile, immediato ed efficace e proietta il lettore in un mondo spesso solo immaginato, fatto però non di immagini stereotipate, ma di vicende di carne e sangue, ferite dalla crudeltà. Nel volto di chi da straniero bussa e chiede ospitalità spesso si condensa l’assurdo e imperativo male che lacera ancora oggi l’umanità.

Trash

un film di Stephen Daldry, USA 2014.
Un film straordinario per intensità, forza e fantasia, attraversato dalla cruda verità della violenza che subiscono i ragazzi, spesso bambini, costretti a vivere nelle discariche e nelle fogne brasiliane. un grido di giustizia e di consapevolezza, in cui l’intelligenza dei più giovani batte sul tempo, sulla coerenza e sulla resistenza anche ideale un mondo adulto dove pochi combattono contro la corruzione del potere. Sembra di ritornare alla visita di Francesco alla favela di Rio 2 anni fa… Da vedere per sentirsi ancora una volta dentro il mondo vero, quello che non si accontenta dei soprammobili di gusto discutibile, ma patisce con il respiro del mondo. Un possibile, ulteriore contributo nel grande viaggio delle opere di misericordia e delle beatitudini, che si allenano con la tenacia della fede e della solidarietà.

 

 

Lucetta Scaraffia – Le opere di misericordia spirituale

Padova 2014

Lo sappiamo: sono di difficile intuizione e attualizzazione, sia per il loro tenore spirituale, sia perché attengono ad aree dell’esperienza che sembrano per addetti ai lavori. Ma le opere di misericordia spirituale hanno grandi riverberi, davvero! Lo indicano i contributi che L. Scaraffia raccoglie nella pubblicazione a loro dedicata. La curatrice nell’introduzione parla di una manutenzione amorosa delle relazioni umane. Ed è questo che a diversi livelli ed approcci la batteria delle opere spirituali si rivolge, perché si vada oltre la legge e si abiti il terreno della “cura”.

 

Io sono Mateusz

un film di Maciej Pieprzyca

“Io sono Mateusz” è la trasposizione cinematografica della vita di Przemek, che per 16 anni è stato considerato un vegetale, finchè qualcuno che non sa arrendersi, trova un canale di comunicazione efficace. I suoi genitori si spingono là dove solo l’amore di un padre, di una madre, di uno che sa amare può arrivare. Lo custodiscono e lo sostengono, sino a far esplodere le stelle e a trascinarlo contro ogni speranza. Perché intuivano ciò che solo l’amore può superare, assumere e abbracciare. Potessimo accorgerci della benedizione che abbiamo ricevuto dalle mani, dagli sguardi e dalle scelte spesso difficili e sacrificali di quanti ci hanno amato, gratuitamente: di chi ci ha permesso di andare, ovunque un’intuizione ci voleva portare, di chi ci ha dato fiducia, di chi ha saputo e sa aspettare, perché ha abitato – da vero filosofo e teologo – la direzione obbligata e piena della vita. Noi tutti siamo figli, noi tutti ritroviamo all’origine questa benedizione fondamentale, che sopporta e perdona anche gli errori, le inesperienze e le fragilità di chi per noi è stato padre e madre.

Piero Stefani – I volti della misericordia

Roma 2015

Il testo del prof. Stefani è denso e recupera con un respiro davvero profondo le dimensioni della misericordia, oltre i luoghi comuni del buonismo o del perbenismo. La riflessione si estende ai luoghi della solidarietà e alla visione di “stile” che l’uomo di misericordia intende esprimere. Impotenza dell’altro, propria dignità, colpa personale e di altri sono i quattro addentellati che l’autore mette in relazione alla misericordia e ai suoi volti concreti. “La misericordia è la lotta a favore della vita, volta non già a salvaguardare se stessa a scapito degli altri, bensì a tutelare e far crescere il vivere altrui”. Una lettura impegnativa e utile alle porte del Giubileo.

G. e M. De Serio – Sette opere di misericordia

film, 100 min, Italia 2015

Luminita è una clandestina proveniente da qualche paese dell’Est Europa che vive ai margini della città, ha già un figlio ed è costretta nel racket dei piccoli furti. Antonio è un solitario anziano, malato e debole. I due si incontrano in ospedale. Dall’incontro-scontro dei due nasce una narrazione commovente e sobria che declina le opere di misericordia dentro una vita di scarto e di periferia.

Grun A. – Le sette opere di misericordia. Perchè il mondo sia trasofmrato

Brescia, 2015

Il noto  monaco benedettino riprende la storia e la concretezza delle opere di misericordia cercandone una pertinenza e un commento adatto all’oggi. Si tratta di una lettura agile che consente un primo sguardo sulla fecondità delle opere che la tradizione incastona come volto concreto ed operativo della misericordia.

AA.VV. – Le Beatitudini, vangelo del nuovo umanesimo

Padova 2015.

Quattro esponenti del mondo formativo contemporaneo italiano (Fabris, Giaccardi, Morandini e Scarsato) impiegano le Beatitudini come testo fondativo della proposta di umanesimo cristiano, perché si possa partire o ripartire dal fascino di una felicità profonda e solidale. Le nove provocazioni esistenziali ed escatologiche di Matteo sono declinate da ciascuno degli autori secondo un focus particolare che rende attuale e urgente la riflessione e la pratica delle beatitudini.

M. Lomunno, D. Ricca – Il cortile dietro le sbarre: il mio oratorio al Ferrante Aporti

Torino, 2015

Cappellano da 35 anni del carcere minorile torinese, don Ricca è stato a pranzo con i suoi ragazzi ospite di papa Francesco nella recente visita del pontefice a Torino, in occasione del Turin for Young.  Dal libro-intervista emerge un quadro vivo, toccante pur nella più totale discrezione dovuta, perché narra storie di ragazzi e di adolescenti che hanno bisogno di crescere senza esposizioni mediatiche inutili e dannose. Un libro che vuole anche rendere omaggio a don Bosco nel bicentenario della nascita: per Bosco le visite alle carceri furono importantissime, nella scelta di privilegiare in ogni modo i poveri e gli emarginati. I diritti d’autore   saranno devoluti a chi opera a stretto contatto educativo con ragazzi del Ferrante Aporti

AA.VV. – Curare madre terra, commento all’enciclica Laudato si’ di papa Francesco,

Milano 2015

Tra i commenti all’ultima enciclica di papa Francesco segnaliamo questa piccola opera realizzata con i contributi del teologo Boff, di don Zanotelli, dei gesuiti Giraud e Costa e dei professori Giaccardi e Magatti. I focus aperti riguardano la connessione tra ecologia, economia e giustizia tra i popoli, il problema dell’inquinamento fonte di povertà, la riscoperta di una finanza rispettosa della creazione, il tema antropologico della salvaguardia del creato, nella consapevolezza della portata drammaticamente universale dell’appello lanciato da Francesco.

P.Barbieri – La fame e la sete nel mondo al tempo dell’Expo – Le responsabilità umane

Milano, 2015

Il volume racconta i risvolti di sfida e di impegno sottesi alla tematica di Expo 2015: le cause, le dinamiche, i dati e le implicazioni di un pianeta in bilico tra l’abbondanza, lo spreco e la carestia. Una lettura consigliata soprattutto agli educatori.

 

Franco Riva – Filosofia del cibo

Roma, 2015

Il tema di Expo suggerisce di approfondire il valore antropologico del nutrire: il cibo come dinamica profondamente esistenziale che racconta il rapporto dell’uomo con se stesso, con le cose, con il mondo. Il testo approfondisce le dimensioni filosofiche del mangiare, dell’alimentarsi e delle corporeità.

 

A. Tornielli, G. Galeazzi – Questa economia uccide.

2015

L’intervista permette a Papa Francesco di ripercorrere alcune delle forti intuizioni con cui sta affrontando i problemi della globalizzazione in ottica magisteriale: parole forti che scuotono la coscienza di chi legge e inducono a rivisitare tanti stili di vita, a cominciare dalla coscienza attiva di cittadini e consumatori.

 

S. Beretta, S. Balestri – Contro la fame – Diritto al cibo, accesso alla terra.

Milano, 2015

La miseria schiaccia ancora la quasi maggioranza della popolazione mondiale. Le due docenti che firmano la pubblicazione, approfondiscono il paradosso della disuguaglianza che sovraccarica gli uni e spoglia gli altri, configurando la storia “ufficiale” come storia dei potenti.  Nodo della questione è il modo con cui si accede alla terra, come accade per il fenomeno del land grabbing  o per quello della speculazione sulle risorse primarie del pianeta.  La pubblicazione ricerca la giustizia come anima dell’economia.

 

L. Gualzetti, S. Zandrini – Dividere per moltiplicare – La condivisione fa crescere il ben-essere

Milano 2015

Al vicedirettore di Caritas ambrosiana e alla responsabile della sua area formazione spetta il compito di meditare con taglio pragmatico e profondo sul senso del pane spezzato, non perché sia diviso, ma al contrario con-diviso. Un’economia non della speculazione, ma del dono e della condivisione è la base per immaginare nuovi stili di vita, nell’alveo della proposta che Caritas porterà nel suo sito espositivo ad Expo 2015.

 

C.M. Martini – Il Pane del cammino – Eucaristia e carità alla luce della Parola

Milano 2015

In un testo suggestivo del compianto arcivescovo di Milano viene messa in luce la connessione tutta cristiana tra cibo, eucaristia e chiesa: l’un elemento parla degli altri e trova in essi compimento e senso. Una meditazione che si nutre della Scrittura come pagina di sapienza che parla all’uomo di ogni tempo e di ogni condizione.

 

Pontificio Consiglio della giustizia e della pace – Terra e cibo

Roma 2015

Il Pontificio Consiglio pubblica un reportage di approfondimento che segna il punto sulle macro questioni più urgenti che emergono anche in Expo 2015: terra, cibo, accesso alle risorse, acqua, energia…. Sono i grandi temi che provocano ad un allarme non secondario. Che la situazione sia drammatica ed emergenziale lo dimostrano alcuni dati che il testo passa in rassegna, in paragrafi agili ed efficaci.

 

A. Martire, D. Tentori – Le provocazioni di Expo – La salute del pianeta nelle mani del consumatore

Roma 2015

Espressione dell’Associazione “Il caffè geopolitico” che è anche una omonima testata on line, il testo documenta alcune tra le più significative implicazioni di Expo 2015. Molto utile per fare il punto dei materiali e delle informazioni necessarie ad uno sguardo critico ed aperto sulle condizioni del Pianeta alla vigilia dell’esposizione che ha per tema il suo nutrimento e l’accesso alle energie necessarie.

 

Franco Cardini – Il cibo donato –  Piccola storia della carità

EMI – 2015

Lo storico Cardini intesse in battute incisive ed agili una “piccola storia” della carità, ripercorrendone le tappe più suggestive e citando volti concreti che hanno trasformato la propria vita in dedizione al povero. Cardini guida attraverso duemila anni di tradizione cristiana di misericordia, dai vescovi dei primi secoli Basilio e Cipriano ai primi hospitalia del IX-X secolo costruiti per accogliere i viandanti pellegrini, fino a Madre Teresa di Calcutta. Alla domanda fondamentale di Gesù «Chi è il tuo prossimo?» i cristiani hanno risposto nei secoli con gesti e opere di generosità, di assistenza e di accoglienza verso i poveri e i reietti, anche non credenti, incontrando nella carità la vera essenza dell’amore incondizionato di Dio. Secondo Cardini furono proprio questi gesti la forza delle prime comunità cristiane, le quali non promettevano solo la vita eterna, ma cercavano di alleviare le sofferenze di quella terrena. Potente fattore di conversione, questa carità tangibile e «resiliente» percorre tutta la storia cristiana e si ritrova nelle opere e nei volti di Giovanni di Dio e di Francesco di Sales, di Vincenzo de’ Paoli e del suo erede Frédéric Ozanam, e di tanti altri santi e, soprattutto, volontari.

 

Claudio Burgio – Figli perduti e ritrovati – La parabola dei due fratelli tra storie e voci del carcere minorile

Milano 2014

Don Claudio Burgio, presbitero milanese, oltre a dirigere la cappella del Duomo, è da anni collaboratore di don Rigoldi al Beccaria. Ha fondato la comunità di accoglienza, accompagnamento e reinserimento Kairòs . Il testo ripercorre la parabola del Padre misericordioso tenendo come focus l’animo, lo sguardo e i desideri spesso contrastanti e scomposti dei due fratelli che Luca pone a protagonisti del racconto. In appendice ad ogni capitolo i QR Codes che consentono l’accesso a risorse multimediali interessanti: interviste, riflessioni e strumenti di lavoro che arricchiscono i contenuti del testo. L’autore insiste sull’incrocio dei mondi paralleli dei due fratelli, specchio di un mondo giovanile che cerca spesso su strade contraddittorie e dentro vicoli ciechi la libertà e la speranza che si nasconde in ogni coscienza.

La lettura è molto utile per catechisti, educatori e genitori. Spesso dai “mondi sommersi” o ritenuti marginali, in cui nessuno spicca per frequentazione di scuole di serie “A” o per successi scolastici o sportivi, emergono provocazioni che rendono “perdono”, “speranza” e “vita” parole non banali, ma soprattutto non solo…parole.

 

Maschio e femmina li creò” – Apprezzare e valorizzare la differenza sessuale

Famiglia Oggi, 1/2015

Rifacendosi ad un vasto spettro di contributi, il primo numero dell’anno di FamigliaOggi rilancia il delicato ed urgente tema dell’educazione affettiva al maschile ed al femminile, che da un lato rimanda ai fondamentali dell’antropologia, dall’altro si confronta con le teorie del gender e con una liquidità che ha coinvolto anche le relazioni affettive.  Al taglio biblico si accosta quello psicologico-evolutivo, compreso un interessante dossier sulla tematica in internet.  La lettura è consigliata ai genitori ed agli educatori.

 

AA.VV. – L’identità di genere. Pensare la differenza tra scienze, filosofia e teologia

Bologna 2015

Con una serie di contributi agili e profondi, il testo – curato da Calogero Caltagirone e Cettina Militello, tra le più illustri teologhe italiane – affronta il tema della differenza di genere ponendo in dialogo le neuroscienze – un cantiere aperto e tutt’altro che unitario! -, i modelli antropologici e le istanze della antropologia teologica. il tutto dentro la coscienza che l’essere umano è al tempo stesso ‘eracliteo’ (muta, si trasforma) e ‘parmenideo’ (conserva una identità che ne narra la sostanza), oltre le contrapposizioni tra ‘natura’ e ‘cultura’. Un interessante luogo di confronto  tra acqusizioni scientifiche, prospettive filosofiche (belle le pagine su Edith Stein!) e domande che bussano alla porta della teologia. Un testo che apre ad approfondimenti di prim’ordine.

 

Andrea Segrè – Spreco

Torino, 2014

Dentro un’economia veloce e vorace, che distrugge ciò che costruisce per lasciare spazio ad altre costruzioni pure destinate a consumarsi, “spreco” è non solo spauracchio o concetto, ma essenzialmente denuncia e fatto oggettivo. Segré , direttore del dipartimento delle scienze e tecnologie bio-alimentari di Bologna e coordinatore del piano nazionale per la prevenzione degli sprechi alimentari, guida il lettore in passi molto concreti, chiari ed efficaci. Un testo che può essere letto da chiunque, per un allenamento ulteriore della coscienza.

 

Card. Angelo Scola – Che cosa nutre la vita? Expo 2015

Milano 2013

Attorno al valore dell’”ecologia umana”, il card. Scola ripercorre le vaste implicazioni antropologiche di Expo 2015 e stende una mappa concettuale di urgenze, valori e addentellati che spaziano dagli stili di vita individuali all’urgenza di scelte condivise tra governi e popoli del pianeta. Interessante anche l’appello finale ad un nuovo umanesimo che potrà scaturire dall’approfondimento sincero e cosciente dei temi della prossima esposizione universale.

 

Ernesto Olivero – Giovani, patrimonio dell’umanità

Assisi, 2014

Dalla recentissima Lettera alle coscienze presentata a Napoli il 4 ottobre 2014 ai primi passi per la costituzione di un’esperienza di accoglienza  formazione alla fraternità e alla pace, il testo di Olivero è una specie di sintesi e di “punto della strada” di una storia che rimonta al 1964, anno di fondazione del Sermig, il Servizio missionario giovani, che ha dal 1983 una sede ormai storica nell’Arsenale della Pace a Torino. Olivero, più volte menzionato anche per il Nobel per la Pace, e la sua Fraternità della Speranza porta avanti un percorso di riflessione, preghiera, accoglienza e incontro con migliaia di giovani e giovanissimi e insiste sul metodo della restituzione che va ben oltre il piccolo ed isolato gesto di carità, magari emotivo, ma ha l’umile ambizione di diventare stile di vita, attitudine, virtù. “Illuderemmo i giovani se facessimo loro credere che per cambiare le strutture di ingiustizia e di violenza del nostro mondo bastassero poche ore di volontariato alla settimana. Per annullare il buio che ci circonda, non bastano gesti isolati di generosità. Occorre una conversione che chiede preparazione e caparbietà. Occorre che il nostro intero stile di vita si lasci mettere in discussione, divenendo più sobrio, condiviso, solidale”. Il testo ripercorre così in paragrafi agili e pungenti un’esperienza che negli anni è divenuta metodo, percorso e proposta e che non smette di attirare, anche in questi giorni, gruppi giovanili anche dei nostri Oratori.

 

Pierangelo Sequeri – Custode, non tiranno. Per un nuovo rapporto tra persona e creato

Bologna, 2014

Torna alle origini Pierangelo Sequeri. Origini non solo cronologiche, ma soprattutto logiche circa il rapporto che lega uomo e natura, nell’orizzonte di senso della “creazione”. All’uomo l’autorevole narrazione biblica non consegna un potere sconsiderato, assoluto, capace di trasformare fatalmente l’umanità in dominatrice straniera; bensì gli riconosce il ruolo di custode fedele e rispettoso di una “casa” che lo precede e lo fa sopravvivere. L’ecologia non è così un pallino di qualcuno, ma una dimensione fondamentale di ogni pensiero antropologico, troppo spesso relegata a questione marginale o emergenziale. Riemergono così – collocati nella bontà custodita della creazione – temi come la condivisione, il far fruttare, il non sprecare.

 

Luigi Ballerini – I bravi manager cenano a casa. Mangiare in famiglia fa bene a tutti

Bologna, 2014

Contributo di un medico psicanalista, il testo raccoglie in poco meno di 60 pagine osservazioni sulla ricchezza antropologica della relazione legata al mondo del nutrirsi. E la famiglia, catalizzatore di tante relazioni fondamentali, si presta ad essere il luogo privilegiato in cui anche attraverso il cibo, preparato, atteso, offerto e gustato, si possano rinsaldare relazioni vere, educative, profondamente umane. I ritmi sociali, scanditi dal lavoro frenetico e dai mille impegni, rischiano di cardinale momenti simbolici, sostituendoli con quasi nulla, facendo sopravvivere solo il nutrirsi a scapito del mangiare insieme, del relazionarsi a un “tu”, dell’ apparecchiare per qualcuno e del condividere con altri. Una provocazione che interroga gli stili di vita di tutti, a comunicare dalle famiglie cristiane.

 

Cesare Pagazzi – La cucina del Risorto. Gesù cuoco per l’umanità affamata 

Emi, 2014

Agile testo del professor Giovanni Cesare Pagazzi che coglie un aspetto davvero profondo della vita di Gesù: il suo essere disposto ad intessere “legami” (lui che è “il” legame con il Padre!) anche grazie al linguaggio simbolico del cibo, della tavola, il codice dell’amicizia che condivide. Non suona davvero né irriverente né impertinente il sottotitolo di questo piccolo libro che apre la collana Emi “Pane nostro. Pagine da gustare”, in collaborazione con Caritas Ambrosiana che sarà capofila ecclesiale ad Expo 2015. Per la sua fresca profondità e la sua puntuale e serena essenzialità, l’opuscolo (57 pagine in tutto, della collana “Emisferi – scaffale dedicato al mondo com’è e come lo vorremmo) è preziosa lettura per tutti. Lo suggeriamo volentieri ai giovani, chiamati a dare sostanza al futuro e cogliere con competenza e saggezza i grandi respiri anche di Expo. Qui una cristologia vitale, che cucina pagine di vita per l’uomo che cerca pane vero, tocca davvero tutti.

 

D. McCullough Jr.Ragazzi (non) siete speciali

Milano, 2014

Il primo giugno 2012 il professor David McCullough parla alla cerimonia di consegna dei diplomi alla Wellesley High School dove insegna letteratura. Il suo è un discorso originale, divertente e provocatorio: in poco tempo il video di questa straordinaria lettera d’amore agli studenti finisce su YouTube, fa il giro del mondo e viene visualizzato da oltre due milioni di persone. Quelle parole diventano così il manifesto controcorrente per una vita in cui la felicità valga più del successo ottenuto a ogni costo, un’esortazione a cercare di raggiungere i propri obiettivi e non quelli imposti dalla società, un invito ad affrontare la vita seguendo i propri sogni e le proprie passioni.

In Ragazzi, non siete speciali! McCullough rielabora il suo celebre discorso rivolgendosi a quei giovani che stanno per diventare adulti, troppo spesso vittime inconsapevoli delle buone intenzioni dei genitori, e a tutti coloro a cui sta a cuore l’adolescenza, il periodo più importante della nostra vita. Raccontando con umorismo e tanta passione la sua esperienza di insegnante, di padre e di figlio, McCullough insiste sull’importanza e il ruolo della lettura, dell’immaginazione e dalla conoscenza in un mondo sempre più individualista, e ci ricorda che le più grandi gioie della vita vengono solo dalla consapevolezza di non essere speciali. Perché tutti lo siamo.

Un testo divertente e profondo, utile per gli adulti e i ragazzi.

M. Magatti e C. Giaccardi – Generativi di tutto il mondo unitevi! Manifesto per la società dei liberi

Milano, 2013

Il testo  vuole essere una riflessione sulla crisi e le risposte possibili a partire dalla riscoperta della dimensione della generatività. Gli autori – sociologi dell’Università Cattolica e coppia anche nella vita – parlano del bisogno per la nostra società di ritrovare l’orizzonte del generare, dal punto di vista biologico dell’apertura alla vita ma non solo. Generare è infatti in un senso molto più ampio prendersi carico dell’altro, assumersene la responsabilità e rendersi conto che qualcuno vive affianco a noi e anche grazie a noi. Proprio per questo il titolo del libro fa il verso al celebre motto del Manifesto del Partito Comunista di Karl Marx «Lavoratori di tutto il mondo unitevi». Perché l’invito a porsi con uno sguardo generativo nei confronti del mondo è una scelta di cambiamento forte nella società di oggi. Dal libro anticipiamo qui sotto un brano che mette in luce in maniera molto forte l’opposizione radicale tra consumismo e generatività.

C.Giaccardi – Abitare il presente

Padova, 2014

Sociologa ed antropologa dei media all’Università cattolica di Milano, Giaccardi raccoglie in un agile volume diversi articoli che riguardano l’era digitale, i social media, ma che in realtà rimandano alla qualità dell’abitare questo tempo con coscienza umana. Gli articoli toccano diversi target: la comunità adulta, spesso spiazzata dinanzi ad un dualismo culturale che separa con troppa facilità virtuale e reale, la famiglia, il ruolo delle donne, le istanze formative degli educatori. Belle e provocatorie le pagine dedicate ai nativi digitali e agli “immigrati” digitali, gli adulti che sono costretti a diventare smart senza il vantaggio di un tempo giovane e duttile; il delicato rapporto tra tecnologico ed antropologico, nella rivendicazione che sia il secondo a fondare e guardare con libertà al primo; il bisogno di riconsegnare al tecnico il “sensato”, anche nel dibattito pubblico che non può confondere democratico con banale o neutrale. Infine pregnanti le considerazioni, che muovono dal sociologico e ricadono nel filosofico, circa l’altro: oltre la distinzione tra offline e online, l’altro – come ricordava Ricoeur – è in fondo la restituzione del limite, è colui che, opponendo resistenza, consacra e consente il limite del soggetto, impedendogli di immaginarsi onnipotente. Una lettura che si consiglia agli educatori e ai genitori.

Cantù R. – Santoro L. – Body4Love – FoodXme – Bullstop

Milano, 2013

Presentiamo in questa sezione 3 agili sussidi di In Dialogo pensati e realizzati per gli adolescenti, utili anche per educatori e catechisti che intendano accompagnare su tematiche spinose i ragazzi: un fascicolo sulla sessualità, uno sul bullismo ed un ultimo sul rapporto con il cibo. Tre aree educative preziose che spesso sono lasciate ad un approccio auto-didatta o ad una semplice contaminazione tra ragazzi. I testi – diretti e graficamente accattivanti – sono rivolti ai ragazzi e si articolano in domande e risposte, approfondimenti, consigli pratici e riflessioni più articolate. Nell’immagine a fianco la composizione delle 3 copertine. I fascicoli sono disponibili separatamente.

Armando Matteo – L’adulto che ci manca 

Assisi, 2014

Fa bene ritornare su argomenti già letti e già rilanciati, aiutati anche da uno stile fresco e pungente. Il libro di Matteo insiste sulla provocazione che il mondo giovanile nuove alla generazione dei padri, a tratti descritti in modo impietoso. L’adulto “che ci manca è quello che manca all’appuntamento con l’amabilità e la vivibilità della vita umana”, mentre la reazione dei più giovani sembra quella della resa, della rassegnazione ad uno status “adolescente” che di per sé è “età sociale”, ovvero profondamente soggetta alle scelte educative, economiche, scolastiche… normata dalla presenza o dall’assenza di luoghi e riti di iniziazione capaci di abilitare i ragazzi a compiere il salto e affacciarsi ad una nuova stagione della vita. L’autore declina il dramma di un mondo adulto drammaticamente imbruttito ed incapace di raccontare il bello della vita. Una provocazione a tratti aspra che attende e suscita una sconfessione non teorica, ma concretamente fattuale, a patto che esista un risveglio adulto disponibile ad un nuovo patto educativo. La cornice descritta viene poi traslata sul versante della fede e dell’educazione alla vita buona del Vangelo.

Servizio nazionale per la pastorale giovanile – I ragazzi dell’Oratorio – Una rilettura della Nota dei vescovi italiani

Bologna, 2013

A qualche mese dalla pubblicazione del “Laboratorio dei talenti”, è disponibile un testo agile di commento alle diverse parti che compongono la Nota CEI sull’Oratorio. Alcuni studi sintetici offrono un focus su altrettanti temi che il Laboratorio rilancia come essenziali per la comprensione storica ed attuale dell’Oratorio. In particolare degni di menzione i contributi di Triani sull’animazione e di Regogliosi sulla progettazione. La pubblicazione offre in appendice il testo dei vescovi e ne costituisce una sorta di indice ragionato, un vademecum che può approcciare opportunamente le indicazioni del magistero. Come sempre, copia della pubblicazione, uscita recentemente per i tipi di EDB, è disponibile in Focr.

Istituto Toniolo – La condizione giovanile in Italia – Rapporto giovani 2013

Bologna, 2013

Il testo approfondisce sulla scorta dei dati più recenti la situazione socio-psicologica dei giovani italiani. Dati preziosi per cogliere tante corde interiori e relazionali delle nuove generazioni, in bilico tra speranza e paura. La pubblicazione colma un vuoto statistico importante che spesso ha alimentato luoghi comuni ed è curato da Istituto Toniolo con il contributo della Fondazione Cariplo. Ulteriori informazioni sul sito www.rapportogiovani.it

Castegnaro A. – Fuori dal recinto – Giovani, fede, chiesa: uno sguardo diverso

Milano, 2013

L’immagine del recinto superato è secondo l’autore, coadiuvato da Enzo Biemmi e Giovanni dal Piaz, rappresentativo della condizione giovanile, superficialmente definita da apatia e orizzontalismi. Il testo si sforza di guardare ai giovani e alle loro aspettative con categorie di speranza, scovando il meglio che realisticamente alberga in loro, anche “fuori” dai confini visibili dell’istituzione.

Oratori delle Diocesi lombarde – Giovani e fede. Identità, appartenenze e pratica religiosa dei 20-30enni

Collana “Sguardi di ODL”, fuori commercio (DISPONIBILE IN FOCR).

I tre convegni regionali tra ottobre e novembre hanno aiutato ad avvicinare il valore e il senso dell’ultima fatica in casa ODL: qual è il rapporto vero dei giovani lombardi (poco più dell’11% della popolazione regionale) con la fede? Quali considerazioni quantitative e qualitative per la pastorale giovanile?

 

M. Recalcati – “Il complesso di Telemaco”

Feltrinelli, 2013

Strettamente legato a “Che cosa resta del padre?”, l’ultimo lavoro di Recalcati, psicanalista lacaniano, ospite due anni fa della Facoltà teologia di Milano, ragiona sul versante “figlio” del rapporto generazionale. Sfatando l’opinione diffusa di un mondo giovanile apatico e volutamente narcisista, Recalcati propone l’attesa di Telemaco, figlio del girovago ed assente Ulisse, che aspetta un ritorno, fuor di metafora invoca una presenza di testimonianza e di normatività esperienziale legata non alla perfezione o al libertinismo, bensì alla capacità concreta di stare al mondo. Una lettura critica che è raccomandata agli adulti, prima che ai più giovani.