Grest

Estate, bambini, Oratorio
 

Estate-bambini-oratorio. Tre elementi che costituiscono l’essenza dei nostri Grest oggi, ma che già in passato, cinquant’anni fa o poco più, avevano fondato i leggendari “bagni del sole”. Sbiadite fotografie in bianco e nero ci ricordano che questi si svolgevano anche negli oratori.
Poi un salto. A parte qualche uscita estiva su per i monti, sono gli anni Settanta quelli che vedono nascere l’esperienza dei Grest. Oratorio feriale, oratorio estivo, gruppi ricreativi estivi, giornate ricreative estive, centro ricreativo estivo: la denominazione è varia e forse troppo fantasiosa, ma comincia a diffondersi per identificare un’esperienza di vita di gruppo nel tempo libero dell’estate. All’inizio la cosa più scontata: i compiti di scuola fatti insieme, una merenda, una preghiera, un torneo a palla prigioniera.
Poi la creatività si scatena: i tempi si dilatano, le esperienze si moltiplicano, le attività prendono corpo, i giochi fanno scoprire la possibilità che si può produrre molto di più che correre dietro ad un pallone. Le prime gite sono rigorosamente in montagna, per i più temerari si prende la bicicletta. A metà degli anni Ottanta nascono le prime sussidiazioni diocesane: un quaderno che invita a scandire tempi ed attività e che suggerisce temi ed obiettivi.
Il 1988 resterà la tappa particolarmente significativa per la storia dei Grest lombardi: l’occasione di ricordare il centenario della morte di don Bosco porta la commissione interdiocesana a produrre il primo sussidio regionale della storia intitolato: “Il cortile dei sogni”. Per alcuni anni l’esperimento sembra prendere corpo in un lavoro di condivisione comune, che porterà in un secondo momento a una sussidiazione differenziata secondo le diverse esigenze delle zone lombarde.
Fino ai giorni nostri, dove il Grest per ogni bambino significa un’estate di giochi, di emozioni e sorrisi, di esperienze… di Oratorio!!
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